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Si è certi che dei tanti ritratti di Giulia Gonzaga uno solo è stato fatto quando lei era viva e dal vivo. L'autore è Sebastiano del Piombo. Dando credito al Vasari scopriamo che <<essendo il Cardinale Ippolito dé Medici innamorato della signora Giulia Gonzaga, la quale in quei giorni si dimorava a fondi, mandò in quel luogo Sebastiano , accompagnato da quattro cavai leggeri, a ritrarla, ed egli in termine di un mese fece quel ritratto, il quale venendo dalle celesti bellezze di quella signora e da così dotta mano , riuscì una pittura divina; onde porttato a roma furono grandemente riconosciute le fatiche di questo artefice dal cardinale, che conobbe questo ritratto, come veramente era, passar di gran lunga quanti mai ne aveva fatti Sebastiano infino a quei giorni; il quale ritratto fu poi mandatao al re Francesco in Francia che lo fece porre nel suo luogo di Fontanebleo>>
Chè il ritratto fosse dipinto tra giugno e luglio 1532 risulta da due lettere dello stesso pittore a Michelangelo.La prima del giorno 8 giugno, annuncia la sua partenza da Roma per "andare insino a fondi a retrarre una Signora" affermarma di volersi fermare una quindicina di giorni, la seconda lettera è invece del 15 luglio, già sulla via di ritorno.
In vero vi è da diore che il Cardinale Ippolito diede commissione qualche mese dopo, anche ad un altro artista per un ritratto di lei in rilievo o in medaglia, al ferrarese Alfonso Lombardi (1487-1536), il quale in una lettera de 3 settembre 1532 ci ha lasciato ragguaglio di quel che gli intervenne: " Mandomi (il cardinale) a fondi a retrare la S.ra Giulia e questa mi fece gran carecie per la virtute e non per chi mi mandò , e non volse essere retrata; io la robai in una medagia al meglio ch'io potei e in la memoria la portai talmente ch''io ne ò fatta una di stucco che li è piaciuto"
Chè il ritratto fosse dipinto tra giugno e luglio 1532 risulta da due lettere dello stesso pittore a Michelangelo.La prima del giorno 8 giugno, annuncia la sua partenza da Roma per "andare insino a fondi a retrarre una Signora" affermarma di volersi fermare una quindicina di giorni, la seconda lettera è invece del 15 luglio, già sulla via di ritorno.
In vero vi è da diore che il Cardinale Ippolito diede commissione qualche mese dopo, anche ad un altro artista per un ritratto di lei in rilievo o in medaglia, al ferrarese Alfonso Lombardi (1487-1536), il quale in una lettera de 3 settembre 1532 ci ha lasciato ragguaglio di quel che gli intervenne: " Mandomi (il cardinale) a fondi a retrare la S.ra Giulia e questa mi fece gran carecie per la virtute e non per chi mi mandò , e non volse essere retrata; io la robai in una medagia al meglio ch'io potei e in la memoria la portai talmente ch''io ne ò fatta una di stucco che li è piaciuto"
